Progettare la lentezza
In un presente in cui siamo sommersi di velocità, in cui dicono che chi è veloce vince e guadagna e chi è lento rimane indietro e perde, noi sosteniamo invece che la lentezza sia una risorsa preziosa, inclusiva, rigenerativa, con la quale arrivano lavoro per i giovani, felicità per tutti ed economie sane e locali.
Sentieri, ciclovie, cammini, ippovie, vie d’acqua sono fili antichi ma oggi dimenticati, interrotti, spezzati. Non ci accorgiamo che quelle linee lente sono una grande opera pubblica a basso costo e ad alto rendimento. In Europa l’hanno capito in molti, non ancora da noi. Con il turismo lento possiamo ricucire la bellezza, rigenerare l’Italia dell’Appennino, delle campagne, dei borghi, delle montagne e delle piccole e medie città.
Potrebbe diventare un progetto politico pubblico e cooperativo, visionario e concreto. Ma tutto questo non arriva per caso: va desiderato, pianificato seguendo regole, argomenti e paradigmi culturali diversi. La lentezza è progetto di territorio: una grande possibilità per lo sviluppo sostenibile di un Paese che scoprirà che si può crescere proprio rallentando.
Chi è PAOLO PILERI
Professore di Progettazione e pianificazione urbanistica al Politecnico di Milano. La sua ricerca si concentra sullo studio di questioni ambientali come il consumo di suolo, la pianificazione e progettazione della lentezza attraverso lunghe ciclabili e cammini in chiave rigenerativa per territori marginali, il ridisegno degli spazi pubblici scolastici nelle città. È co-ideatore e responsabile scientifico del Progetto VENTO, la ciclovia turistica tra VENezia e TOrino.