Dalle macerie

Come siamo abituati ormai da anni la Pianura Padana si attesta tra le principali aree più inquinate d’Europa, con Milano, Padova, Venezia, Brescia e Torino che si collocano tra le prime 10 città europee dove l’inquinamento atmosferico ha il costo pro capite più alto.

All’interno di questi 1.535 euro a testa all’anno che ogni italiano perde a causa dell’aria inquinata vengono considerati il valore monetario di morti premature, cure mediche, giornate lavorative perse e altre spese sanitarie causate dall’inquinamento atmosferico, soprattutto da particolato, ozono e biossido di azoto. Primi fra tutti sono i milanesi (secondi in Europa soltanto agli abitanti di Bucarest), a cui ogni anno l’impatto dello smog costa ben 2.800 euro a testa, seguono i padovani con 2.500 euro.

Peggio di noi per l’appunto c’è solo Bucarest, con quasi 3.000 euro all’anno buttati al vento a causa dell’inquinamento pro-capite). Poi Varsavia (2.433 euro pro-capite), Bratislava (2.168), Sofia (2.084). Altre città italiane come Parma, Verona, Bergamo, Cremona e Pavia, si attestano a 1.800 euro pro capite/anno.

Tra i fattori messi in luce dai ricercatori sembra che gli abitanti di città grandi tendono a subire un impatto più elevato a causa della densità di popolazione. Numeri ben noti e confermati anche dall’Agenzia europea dell’ambiente, che individua nell’inquinamento atmosferico la prima causa di morte prematura per fattori ambientali in Europa (con circa 400 mila decessi all’anno) e come il problema principale da risolvere nei grandi centri urbani (dove vivono i due terzi dei cittadini europei).

La principale causa dell’inquinamento è da ricercarsi nei trasporti, il cui inquinamento è arrivato a costare tra i 67 e gli 80 miliardi di euro nel solo 2016. Una questione impellente per Governo, Regioni e sindaci che dovranno trovare il coraggio di prendere di petto la questione e affrontarla mettendo al centro la salute dei cittadini.

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